Qui di seguito trovate le note con link e riferimenti suddivisi nei vari capitoli e sezioni del libro. Essendo una pagina estratta automaticamente, alcune note fuori contesto sono piuttosto incomprensibili, ma la maggior parte dovrebbero essere utili anche così.
Marc Prensky è considerato uno dei maggiori esperti al mondo sulla connessione tra apprendimento e tecnologia. Il suo sito (www.marcprensky.com) ha un’ampia selezione di articoli e scritti vari su giovani, scuola e tecnologia. Marc ha coniato l’espressione nativo digitale nel suo “Digital Natives, Digital Immigrants Part 1”, pubblicato in: On the Horizon, vol. 9, n. 5, 2001, pp. 1–6, DOI: 10.1108/10748120110424816
Quando nel seguito scriverò maestre, intendo includere anche i — purtroppo rari — maestri Montessori. Anche nell’uso della parola bambini non intendo fare distinzioni di genere.
Al riguardo ci sono delle belle presentazioni TED, come per esempio: Nicholas Negroponte porta l’OLPC in Colombia (www.ted.com/talks/nicholas_negroponte_takes_olpc_to_colombia), oppure Sugata Mitra e il suo progetto Buco nel Muro (www.ted.com/talks/sugata_mitra_shows_how_kids_teach_themselves).
Alcune idee per i genitori si possono trovare, per esempio, nel libro a cura di Daniele Fedeli, Il bambino digitale, Carocci editore (2011), nei libri e articoli raccolti nel capitolo 14 e nel progetto di Stéphane Chaudron: Young Children (0-8) and Digital Technology, Joint Research Centre, Report EUR 27052 EN, 2015, DOI: 10.2788/00749
Album tecnico: un vero e proprio vademecum, preparato durante i corsi di formazione, che raccoglie la spiegazione e il modo d’uso di tutti i materiali Montessori e che aiuterà e guiderà l’insegnante durante tutta la sua carriera scolastica.
Il centro di calcolo è conosciuto a livello internazionale come Swiss National Supercomputing Centre (www.cscs.ch).
Le mie pubblicazioni: mariovalle.name/publications
Le mie riflessioni sul Montessori: mariovalle.name/montessori
Ho trattato dei parallelismi fra il mio lavoro e le idee montessoriane in: Mario Valle, Supercalcolatori e superbambini, Il Quaderno Montessori, vol. 100, 2009, pp. 9–15.
Questo numero speciale dell’AMI Journal, periodico dell’Association Montessori Internationale (AMI), pubblicato nel 2015, riporta il testo di Maria Montessori: Introduction on the Use of Mechanical Aids. Scritto probabilmente durante i suoi anni in India (1940–1947), questo breve documento doveva servire da introduzione a un libro di autore sconosciuto, che a quanto pare incoraggiava l’uso di ausili tecnologici nella scuola indiana, nel tentativo di raggiungere il maggior numero possibile di studenti in quel vasto paese.
Montessori riprenderà l’argomento nel suo “Dall’infanzia all’adolescenza” (FrancoAngeli 2009) p. 127.
Warren Buckleitner, What Would Maria Montessori Say About the iPad? Children’s Technology Review, 2010, pp. 5–7, URL: childrenstech.com/blog/archives/2045
Interessanti esempi di programmi di simulazione sono GeoGebra (www.geogebra.org/cms/it) per la geometria, Celestia (celestia.space) per l’astronomia e Labster (www.labster.com) per la chimica.
Makey Makey è un kit per mescolare elettronica e oggetti di uso quotidiano (makeymakey.com).
Il linguaggio Scratch (scratch.mit.edu), nato all’MIT, lavora molto bene assieme a Makey Makey ed è supportato da una vasta comunità di utenti.
Blockly (blockly-games.appspot.com) è presentato come “gioco per i programmatori di domani” ed è simile a Scratch.
Project Bloks (projectbloks.withgoogle.com), per imparare a programmare con i giocattoli, è nato nel 2013. Una spiegazione in italiano si trova su: www.hwupgrade.it/news/web/google-project-bloks-per-imparare-a-programmare-con-i-giocattoli_63377.html
Per esempio SCiO, pubblicizzato come il primo sensore molecolare da tasca (www.consumerphysics.com).
Alcuni esempi, ahimè non italiani, di accesso a esperimenti remoti sono: ROSE — Remotely Operated Science Experiment (ldt.stanford.edu/~educ39109/POMI/ROSE), The Go-Lab Project (www.go-lab-project.eu), The Faulkes Telescope Project (www.faulkes-telescope.com).
Eight Apps That Turn Citizens into Scientists (www.scientificamerican.com/article/8-apps-that-turn-citizens-into-scientists).
Five Android apps that use your smartphone to help scientific projects (www.phonearena.com/news/5-Android-apps-that-use-your-smartphone-to-help-scientific-projects_id79021).
Internet e il web non sono la stessa cosa. Internet è la rete mondiale su cui viaggiano i dati. Il World Wide Web, meglio conosciuto come web o come la rete, è uno dei tanti servizi che utilizzano l’architettura di internet, al pari della posta elettronica e dello streaming di film.
Per i pochi che ancora non lo sapessero, sono chiamate App le applicazioni software per smartphone e tablet.
Interfacce cervello-computer come quella della NeuroSky (store.neurosky.com) o quelle professionali della Emotiv (www.emotiv.com).
Il mondo virtuale di Second Life (secondlife.com).
Realtà virtuale è immergersi in un mondo costruito dal computer usando visori stereoscopici come Oculus Rift o Google Cardboard. Invece nella realtà aumentata vengono mostrati oggetti virtuali sovrapposti a quello che si vede attorno, come fa appunto Pokémon Go.
Questo brano di Douglas Adams è apparso per la prima volta il 29 agosto 1999 nella sezione News Review del The Sunday Times. Il suo “Guida galattica per gli autostoppisti” è edito da Oscar Mondadori (2014).
Videocamere “indossabili” resistenti all’acqua e agli urti. Le più note sono quelle di marca GoPro (it.gopro.com).
Do per scontato che i lettori sappiano che cos’è una LIM. Se no, basta consultare Wikipedia che la definisce così: “La lavagna interattiva multimediale, detta anche LIM o lavagna elettronica, è una superficie interattiva su cui è possibile scrivere, disegnare, allegare immagini, visualizzare testi, riprodurre video o animazioni. I contenuti visualizzati ed elaborati sulla lavagna potranno essere quindi digitalizzati grazie a uno specifico software di presentazione”.
L’immagine della bambina che parla con i nonni su Skype si trova per esempio su: https://static01.nyt.com/images/2010/12/21/health/tech480/tech480-blog480.jpg Una scena simile, in cui una bimba più piccola asciuga le lacrime del protagonista di un videogioco, la potete trovare qui: cheezburger.com/8805656064/hideo-kojima-video-games-cute-japanese-baby-wiping-tears
Chris Matyszczyk, 1-year-old thinks a magazine is a broken iPad, CNET, 13 ottobre 2011 (www.cnet.com/news/1-year-old-thinks-a-magazine-is-a-broken-ipad).
Il laboratorio di Alison Gopnik (www.alisongopnik.com) e il suo libro “Lo scienziato nella culla”, Baldini & Castoldi (2015).
Maria Montessori, “La mente del bambino”, Garzanti (1999), p. 2.
Daniele Novara, Metodo Montessori: meglio del digitale, Un Pediatra Per Amico, 19 marzo 2014, URL: www.uppa.it/educazione/montessori/la-scuola-montessori
Riguardo all’apprendimento associativo si veda: Una selezione di grandi miti sullo sviluppo del bambino (neuropsicolab.blogspot.ch/2015/05/una-selezione-di-grandi-miti-sullo.html).
Maria Montessori, “La mente del bambino”, Garzanti (2012), p. 22.
Maria Montessori, “Dall’infanzia all’adolescenza”, FrancoAngeli (2009), pp. 51–61.
Ringrazio Grazia Honegger Fresco per aver richiamato la mia attenzione su questo importante aspetto dello sviluppo del bambino.
Il progetto One Laptop Per Child (one.laptop.org) si prefigge di fornire a ogni bambino, soprattutto nelle aree più disagiate del pianeta, degli speciali laptop economici e a basso consumo, robusti e semplici da utilizzare, in modo che i bambini possano diventare artefici della propria formazione.
Ethiopian kids hack OLPCs in 5 months with zero instruction (surrogateself.tumblr.com/post/35140094580/ethiopian-kids-hack-olpcs-in-5-months-with-zero).
Thomas W. Teasdale, David R. Owen, Secular declines in cognitive test scores: A reversal of the Flynn Effect, Intelligence, vol. 36, n. 2, 2008, pp. 121–126, DOI: 10.1016/j.intell.2007.01.007
Kyung Hee Kim, The Creativity Crisis: The Decrease in Creative Thinking Scores on the Torrance Tests of Creative Thinking, Creativity Research Journal, vol. 23, n. 4, 2011, pp. 285–295, DOI: 10.1080/10400419.2011.627805
Nicholas Carr, Is Google Making Us Stupid?, The Atlantic, July/August 2008, URL: www.theatlantic.com/magazine/archive/2008/07/is-google-making-us-stupid/306868
È chiamata intelligenza fluida l’abilità nel risolvere problemi mai incontrati prima. L’intelligenza cristallizzata è invece l’intelligenza nella sua accezione classica (it.wikipedia.org/wiki/Intelligenza_fluida_e_cristallizzata).
Harrington Emerson è considerato il padre del management scientifico (en.wikipedia.org/wiki/Harrington_Emerson).
Manfred Spitzer, “Demenza digitale”, Corbaccio (2013).
James R. Flynn, Massive IQ gains in 14 nations: What IQ tests really measure, Psychological Bulletin, vol. 101, n. 2, 1987, pp. 171–191, DOI: 10.1037/0033-2909.101.2.171 Si veda anche: it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Flynn
Sara L. Bengtsson, Zoltan Nagy, Stefan Skare, Lea Forsman, Hans Forssberg, Fredrik Ullen, Extensive piano practicing has regionally specific effects on white matter development, Nature Neuroscience, vol. 8, n. 9, August 7, 2005, pp. 1148–1150, DOI: 10.1038/nn1516 La materia bianca è composta dalla mielina che isola i collegamenti neurali aumentandone la velocità.
Anne-Dominique Gindrat, Magali Chytiris, Myriam Balerna, Eric M. Rouiller, Arko Ghosh, Use-Dependent Cortical Processing from Fingertips in Touchscreen Phone Users, Current Biology, vol. 25, n. 1, December 2014, pp. 109–116, DOI: 10.1016/j.cub.2014.11.026
Non è del tutto vero, perché si è scoperto che due geni associati alla dimensione del cervello (ASPM e Microcephalin) stanno cambiando rapidamente nel nostro DNA. Si tratta di varianti sorte di recente e in rapida diffusione, dove recente significa circa 37.000 e 5.800 anni fa. Le analisi non hanno trovato però un’associazione rilevabile tra questa evoluzione e un aumento dell’intelligenza umana. Gli studi sono: Nitzan Mekel-Bobrov et al., Ongoing adaptive evolution of ASPM, a brain size determinant in Homo sapiens, Science, vol. 309, n. 5741, September 9, 2005, pp. 1720–1722, DOI: 10.1126/science.1116815 e Patrick D. Evans et al., Microcephalin, a gene regulating brain size, continues to evolve adaptively in humans, Science, vol. 309, n. 5741, September 9, 2005, pp. 1717–1720, DOI: 10.1126/science.1113722
Come accade per la LIM. Si veda: Ilaria Salvadori, Cosa sappiamo circa l’efficacia della LIM nel contesto scolastico? Form@re, n. 78, 2012, pp. 4–10, URL: www.fupress.net/index.php/formare/article/view/12591
Marian C. Diamond, Rosalie E. Greer, Alison York, David Lewis, Tamara Barton, James Lin, Rat Cortical Morphology Following Crowded-Enriched Living Conditions, Experimental Neurology, vol. 96, n. 2, 1987, pp. 241–247, DOI: 10.1016/0014-4886(87)90042-2
Non sono state trovate correlazioni significative tra l’uso di schermi touch e lo sviluppo motorio e linguistico. Si veda: Rachel Bedford, Irati R. Saez de Urabain, Celeste C.H. Cheung, Annette Karmiloff-Smith, Tim J. Smith, Toddlers’ Fine Motor Milestone Achievement Is Associated with Early Touchscreen Scrolling, Frontiers in Psychology, vol. 7, n. 1108, 2016, DOI: 10.3389/fpsyg.2016.01108
Giacomo Rizzolatti, Corrado Sinigaglia, “So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio”, Raffaello Cortina Editore (2006) p. 3.
Adele Diamond, Close correlation of Motor Development and Cognitive development and of the Cerebellum and Prefrontal Cortex, Child Development, vol. 71, n. 1, 2000, pp. 44–56, DOI: 10.1111/1467-8624.00117
Rodney M.J. Cotterill, Cooperation of the basal ganglia, cerebellum, sensory cerebrum and hippocampus: possible implications for cognition, consciousness, intelligence and creativity. Progress in Neurobiology, vol. 64, n. 1, May 2001, pp. 1–33, DOI: 10.1016/S0301-0082(00)00058-7
Leonard F. Koziol e Deborah Ely Budding, “Subcortical Structures and Cognition”, Springer-Verlag New York (2009).
Alain Berthoz, “La semplessità”, Codice Edizioni (2011) p. 24. Una tesi simile la sostiene Daniel Wolpert nella sua presentazione TED: La vera ragion d’essere del cervello (www.ted.com/talks/daniel_wolpert_the_real_reason_for_brains).
Maria Montessori, “La mente del bambino”, Garzanti (1999), p. 144.
Maria Montessori, “La mente del bambino”, Garzanti (1999), p. 140.
La presentazione TED di James Patten: La miglior interfaccia per computer? Forse… le vostre mani! (www.ted.com/talks/james_patten_the_best_computer_interface_maybe_your_hands) e gli altri suoi lavori (www.pattenstudio.com) possono darci un’idea di questo campo di studio.
The Goldin-Meadow Laboratory (goldin-meadow-lab.uchicago.edu) è focalizzato sullo studio della comunicazione non verbale, in particolare tramite i gesti.
Jana M. Iverson, Susan Goldin-Meadow, Why people gesture when they speak, Nature, vol. 396, n. 6708, November 19, 1998, p. 228, DOI: 10.1038/24300
Susan Goldin-Meadow, Susan M. Wagner, How our hands help us learn, Trends in Cognitive Sciences, vol. 9 n. 5, May 2005, pp. 234–241, DOI: 10.1016/j.tics.2005.03.006
Brian N. Verdine, Roberta M. Golinkoff, Kathryn Hirsh-Pasek, Nora S. Newcombe, Andrew T. Filipowicz, Alicia Chang, Deconstructing Building Blocks: Preschoolers’ Spatial Assembly Performance Relates to Early Mathematical Skills, Child Development, vol. 85, n. 3, May/June 2014, pp. 1062–1076, DOI: 10.1111/cdev.12165
Mitchell J. Nathan, Chelsea V.J. Martinez, Gesture as model enactment: the role of gesture in mental model construction and inference making when learning from text, Learning: Research and Practice, vol. 1, n. 1, 2015, pp. 4–37, DOI: 10.1080/23735082.2015.1006758
Roger N. Shepard, Jacqueline Metzler, Mental Rotation of Three-Dimensional Objects, Science, New Series, vol. 171, n. 3972, 1971, pp. 701–703, DOI: 10.1126/science.171.3972.701 Nell’esperimento si doveva giudicare se appartenevano o meno allo stesso oggetto le immagini che lo ritraevano ruotato in varie pose. Il tempo necessario per decidere è risultato proporzionale all’angolo tra queste.
Jackie Andrade, What Does Doodling do? Applied Cognitive Psychology, vol. 24, n. 1, 2010, pp. 100–106, DOI: 10.1002/acp.1561
Jeffrey D. Wammes, Melissa E. Meade, Myra A. Fernandes, The drawing effect: Evidence for reliable and robust memory benefits in free recall, The Quarterly Journal of Experimental Psychology, vol. 69, n. 9, 2016, pp. 1752–1776, DOI: 10.1080/17470218.2015.1094494
Maria Montessori, “La mente del bambino”, Garzanti (1999), p. 150.
Hilary E. Miller, Haley A. Vlach, Vanessa R. Simmering, Producing Spatial Words Is Not Enough: Understanding the Relation Between Language and Spatial Cognition, Child Development, 2016, DOI: 10.1111/cdev.12664
Leap Motion, l’interfaccia gestuale che vuole sostituire mouse e tastiera (www.leapmotion.com).
Christianne Falcao, Ana Catarina Lemos, Marcelo Soares, Evaluation of Natural User Interface: A Usability Study Based on The Leap Motion Device, Procedia Manufacturing, vol. 3, 2015, pp. 5490–5495, DOI: 10.1016/j.promfg.2015.07.697
Block Magic era un progetto europeo che si è concluso nel 2013 (www.blockmagic.eu). Una sua presentazione, che parla addirittura di Montessori 2.0, si trova su: thebizloft.com/rfid-nella-scuola-nfc-block-magic
Dalla presentazione “Montessori e psicomatematica” di Benedetto Scoppola.
A Brief Rant on the Future of Interaction Design (worrydream.com/ABriefRantOnTheFutureOfInteractionDesign). La frase di Bergström è citatissima soprattutto nelle pubblicazioni delle scuole Waldorf-Steiner dedicate alle attività manuali, ma rimane sconosciuto il riferimento originale. Per complicare le cose, Matti Bergström è presente solo nelle versioni in lingue nordiche di Wikipedia.
Frédéric Vallée-Tourangeau, Sune Vork Steffensen, Gaëlle Vallée-Tourangeau, Miroslav Sirota, Insight with hands and things, Acta Psychologica, 2016, vol. 170, n. 195, DOI: 10.1016/j.actpsy.2016.08.006
Maria Montessori, “La mente del bambino”, Garzanti (2012), p. 6.
George M. Bodner, Constructivism: A Theory of Knowledge, Journal of Chemical Education, vol. 63, n. 10, 1986, pp. 873–878, DOI: 10.1021/ed063p873
Nella riedizione del “Metodo della pedagogia scientifica” che è “La scoperta del bambino” Garzanti (1999), la frase riportata è stata tolta dall’autrice, che comunque parla di memoria muscolare alle pp. 215 e 232.
James J. Gibson, “Un approccio ecologico alla percezione visiva”, Il Mulino (1999).
Maria Montessori, “Educazione e Pace”, Garzanti (1970), pp. 122–123.
Maria Montessori, “Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini”, P. Maglione (1935). È il primo libro di Montessori; viene pubblicato nel 1909 a Città di Castello dalla Tipografia Editrice S. Lapi e diverrà su revisione dell’autrice “La scoperta del bambino”.
Don Norman, Affordance, conventions, and design, Interactions, May 1999, pp. 38–43, URL: jnd.org/dn.mss/affordance_conventions_and_design_part_2.html Le affordance reali che l’oggetto offre potrebbero non essere riconosciute dall’agente che quindi vede solo le affordance percepite.
Un esempio è l’afferrare una tazzina per bere il caffè o per riordinare la tavola. Il movimento è lo stesso ed è il contesto (tavola ordinata o stoviglie usate) a chiarire il fine dell’azione.
Anne Mangen, Jean-Luc Velay, Digitizing literacy: Reflections on the Haptics of Writing, Advances in Haptics, Mehrdad Hosseini Zadeh (ed.), InTech, 2010, pp. 385–401, DOI: 10.5772/8710
Anne Mangen, Liss G. Anda, Gunn H. Oxborough, Kolbjørn Brønnick, Handwriting versus keyboard writing: Effect on word recall. Journal of Writing Research, vol. 7, n. 2, 2015, pp. 227–247, DOI: 10.17239/jowr-2015.07.02.1
Karin H. James, Isabel Gauthier, Letter processing automatically recruits a sensory-motor brain network, Neuropsychologia, vol. 44, 2006, pp. 2937–2949, DOI: 10.1016/j.neuropsychologia.2006.06.026
Il progetto è “Nulla dies sine linea” (lps.uniroma3.it/nulla-dies-sine-linea). Una descrizione dei suoi risultati si trova su: www.corriere.it/scuola/14_novembre_14/corsivo-come-antidoto-tablet-progetto-scuole-elementari-20416162-6b8e-11e4-8c60-d3608edf065a.shtml
Lev Semënovič Vygotskij, “The collected works — Vol. 4° — The History of the Development of Higher Mental Functions”, Springer (1997).
Domenico Prattichizzo, Leonardo Meli, Monica Malvezzi, Digital Handwriting with a Finger or a Stylus: A Biomechanical Comparison. IEEE transactions on haptics, vol. 8, n. 4, 2015, pp. 356–370, DOI: 10.1109/TOH.2015.2434812
Guido Gainotti, È utile che i bambini continuino a scrivere a mano? La Crusca per voi, vol. 2, n. 49, 2014, p. 4.
Maria Montessori, “Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini”, P. Maglione (1935).
Marieke Longcamp, Marie-Thérèse Zerbato-Poudou, Jean-Luc Velay, The influence of writing practice on letter recognition in preschool children: A comparison between handwriting and typing, Acta Psychologica, vol. 119, n. 1, May 2005, pp. 67–79, DOI: 10.1016/j.actpsy.2004.10.019
Anne Mangen, Bente R. Walgermo, Kolbjørn Brønnick, Reading linear texts on paper versus computer screen: Effects on reading comprehension, International Journal of Educational Research, vol. 58, 2013, pp. 61–68, DOI: 10.1016/j.ijer.2012.12.002
Anne Mangen, Don Kuiken, Lost in an iPad: Narrative engagement on paper and tablet, Scientific Study of Literature, vol. 4, n. 2, 2014, pp. 150–177, DOI: 10.1075/ssol.4.2.02man
Stanislav Dehaene, “I neuroni della lettura”, Raffaello Cortina Editore (2009).
Maryanne Wolf, “Proust e il calamaro. Storia e scienza del cervello che legge”, Vita e Pensiero (2009), p. 164.
Marieke Longcamp, Topi Tanskanen, Ritta Hari, The imprint of action: Motor cortex involvement in visual perception of handwritten letters, NeuroImage, vol. 33, n. 2, November 2006, pp. 681–688, DOI: 10.1016/j.neuroimage.2006.06.042
Nell’autunno del 2008, il Reed College (Oregon, USA) ha incontrato una quindicina di altri college e università per discutere la possibilità di valutare l’uso di un nuovo e-reader, come il Kindle, nell’educazione superiore. I risultati della valutazione (www.reed.edu/cis/about/kindle_pilot/Reed_Kindle_report.pdf) sono interessanti, ma non molto a favore di una eventuale adozione.
Florence Bara, Edouard Gentaz, Pascale Colé, Liliane Sprenger-Charolles, The visuo-haptic and haptic exploration of letters increases the kindergarten-children’s understanding of the alphabetic principle, Cognitive Development, vol. 19, n. 3, 2004, pp. 433–449, DOI: 10.1016/j.cogdev.2004.05.003
How Little Do Users Read? (www.nngroup.com/articles/how-little-do-users-read).
Andrea Nardi, E-textbooks and digital reading: where do we stand?, TD Tecnologie Didattiche, vol. 24, n. 1, pp. 13–19, luglio 2016, DOI: 10.17471/2499-4324/872
Giacomo Rizzolatti, Corrado Sinigaglia, cit. p. 3.
Nel 2015/2016 la dr.ssa Antonella Galgano ha scritto la sua tesi per il Corso di differenziazione didattica Montessori per la scuola primaria su “Montessori e i Neuroni Specchio” da cui sono stati ripresi alcuni brani qui riportati.
Giacomo Rizzolatti, Corrado Sinigaglia, cit. p. 66.
Peter Winterstein, Robert J. Jungwirth, Medienkonsum und Passivrauchen bei Vorschulkinder, Kinder- und Jugendarzt, 37. Jg., 4/2006; pp. 205–211, URL: kinder-undjugendarzt.de/download/angesagte_beitraege/Medienkonsum_und_Passivrauchen_bei_Vorschulkindern_BS.pdf
Martin S. Banks, Richard N. Aslin, Robert D. Letson, Sensitive period for the development of human binocular vision, Science, vol. 190, n. 4215, 1975, pp. 675–677, DOI: 10.1126/science.1188363
Marc Prensky, “Digital Game-Based Learning”, Paragon House (2007), p. 55. A p. 38 definisce la Games Generation non come una certa fascia d’età, ma come “un gruppo di lavoratori che hanno risolto misteri quotidiani … costruito civiltà … combattuto guerre, non una o due volte, ma più e più e più volte, per ore e ore, settimane e mesi, fino a quando non erano davvero bravi a farlo”.
Richard W. Hamming, “Numerical methods for scientists and engineers”, Dover Publications (1987), p. 3.
Frank H. Durgin, The Tinkerbell Effect; Motion Perception and Illusion, Journal of Consciousness Studies, vol. 9, n. 5–6, 2002, pp. 88–101, URL: www.swarthmore.edu/SocSci/fdurgin1/publications/JoCS_Durgin2002.pdf
Bruno Munari, “Fantasia”, Laterza (1998). La frase citata è a p. 15.
Stephen M. Kosslyn, “Le immagini della mente”, Giunti (1999).
Susan Greenfield, “Brain Story”, BBC Worldwide, London (2000), URL: www.infocobuild.com/books-and-films/science/brain-story-bbc.html
Ogni occhio possiede all’incirca 120 milioni di bastoncelli (sensibili alla luminosità) e 6 milioni di coni (sensibili al colore). Il nervo ottico ha invece tra 770 mila e 1,7 milioni di nervi che portano il segnale al corpo genicolato laterale nel cervello. Lì c’è un’ulteriore riduzione prima che l’informazione visiva venga passata alla corteccia visiva primaria, dove si stima saranno coinvolte nella percezione cosciente poche centinaia di informazioni al secondo.
Alvaro Pascual-Leone, Nguyet Dang, Leonardo G. Cohen, Joaquim P. Brasil-Neto, Angel Cammarota, Mark Hallet, Modulation of muscle responses evoked by transcranial magnetic stimulation during the acquisition of new fine motor skills, Journal of Neurophysiology, vol. 74, n. 3, 1995, pp. 1037–1045, URL: jn.physiology.org/content/74/3/1037
Scritto con Stephan Cohn-Vossen nel 1932 e tradotto in italiano con il titolo più blando, anche se più rispondente all’originale tedesco, di “Geometria intuitiva” (Bollati Boringhieri, 2001). Qualche anno prima della pubblicazione della traduzione inglese, nel 1949, Edward Kasner e James Newman avevano pubblicato: “Mathematics and the Imagination”. Il titolo simile sarà una coincidenza, un omaggio o una spudorata copia?
Eleanor Roosevelt, “You Learn by Living: Eleven Keys for a More Fulfilling Life”, HarperPerennial (2011).
Maria Montessori, “L’autoeducazione”, Garzanti (2007), p. 219.
Maria Montessori, “Dall’infanzia all’adolescenza”, FrancoAngeli (2009), p. 56.
Maria Montessori, “Come educare il potenziale umano”, Garzanti (2007), p. 30.
Kevin Rathunde, Montessori education and optimal experience: a framework for new research, The NAMTA Journal, vol. 26, n. 1, 2001, pp. 11–43, URL: www.montessori-namta.org/PDF/rathundeframework.pdf Rathunde ha parlato dei suoi studi al convegno organizzato dall’Associazione Montessori Brescia nel 2014: “La mente del bambino: Maria Montessori e le Neuroscienze” i cui atti sono stati pubblicati da: il leone verde (2015) www.leoneverde.it/la-mente-del-bambino/LV00447
Geoff Kaufman, Mary Flanagan, High-Low Split: Divergent Cognitive Construal Levels Triggered by Digital and Non-digital Platforms. In Proceedings of the 2016 CHI Conference on Human Factors in Computing Systems (CHI ’16), 2016, ACM, New York, NY, USA, pp. 2773–2777, DOI: 10.1145/2858036.2858550
Un sunto dello studio si può trovare su: www.tomshw.it/news/abbiamo-la-soglia-di-attenzione-peggiore-di-un-pesce-rosso-colpa-della-tecnologia-66295
Lo studio di Linda Stone (lindastone.net/qa/continuous-partial-attention) è stato esteso da Astrid Carolus e Jens Binder (media.kaspersky.com/pdf/Carolus-et-al-DigitalCompanion-ResearchReport.pdf) che hanno indagato il ruolo di compagno digitale assunto dallo smartphone che, in molti casi, sostituisce una serie di processi psicologici tipicamente confinati alle relazioni umane.
La ricerca di Russell Poldrack è citata in: www.thenewatlantis.com/publications/the-myth-of-multitasking
Seth Herd, Brian Mingus, Randall O’Reilly, Dopamine and self-directed learning, In Proceedings of the 2010 conference on Biologically Inspired Cognitive Architectures 2010: Proceedings of the First Annual Meeting of the BICA Society, Alexei V. Samsonovich, Kamilla R. Jóhannsdóttir, Antonio Chella, and Ben Goertzel (eds.), IOS Press, 2010, pp. 58–63, URL: grey.colorado.edu/mediawiki/sites/mingus/images/c/c0/HerdMingusOReilly10.pdf
Mihály Csíkszentmihályi, “Flow: The Psychology of Optimal Experience”, Harper Perennial (1990) e “Finding Flow: The Psychology of Engagement With Everyday Life”, Basic Books (1997). Purtroppo nessuno dei due libri è stato tradotto in italiano.
Alex Soojung, Kim Pang, “Dipendenza Digitale”, Edizioni LSWR (2015).
Notizie sul lavoro dello psicologo Mihály Csíkszentmihályi (che si pronuncia approssimativamente Mi-hai Cick-sent-me-hai) si possono trovare su: it.wikipedia.org/wiki/Mihály_Csíkszentmihályi
Joshua Rubinstein, David Meyer, Jeffrey Evans, Executive Control of Cognitive Processes in Task Switching, Journal of Experimental Psychology: Human Perception and Performance, vol. 27, n. 4, 2001, pp. 763–797, DOI: 10.1037/0096-1523.27.4.763
Shamsi T. Iqbal, Eric Horvitz, Disruption and Recovery of Computing Tasks: Field Study, Analysis, and Directions, Proceedings of the SIGCHI Conference CHI ’07, 2007, pp. 677–686, DOI: 10.1145/1240624.1240730 Per un esempio più discorsivo: Joel Spolsky, Human Task Switches Considered Harmful, February 12, 2001, URL: www.joelonsoftware.com/2001/02/12/human-task-switches-considered-harmful
Michael D. Melnick, Bryan R. Harrison, Sohee Park, Loisa Bennetto, Duje Tadin, A Strong Interactive Link between Sensory Discriminations and Intelligence, Current Biology, vol. 23, n. 11, 2013, pp. 1013–1017, DOI: 10.1016/j.cub.2013.04.053
Eyal Ophir, Clifford Nass, Anthony D. Wagner, Cognitive control in media multitaskers, PNAS, vol. 106, n. 37, 2009, pp. 15583–15587, DOI: 10.1073/pnas.0903620106
Mihály Csíkszentmihályi, “Flow: The Psychology of Optimal Experience”, cit. p. 4.
Mihály Csíkszentmihályi, “Flow: The Psychology of Optimal Experience”, cit. pp. 48–67.
Martha Nussbaum, “Cultivating Humanity: A Classical Defense of Reform in Liberal Education”, Harvard University Press (1997), p. 34.
Pew Research Center, How Teens Do Research in the Digital World, 2012, URL: www.pewinternet.org/2012/11/01/how-teens-do-research-in-the-digital-world
Raul Rodriguez-Esteban, Andrey Rzhetsky, Six senses in the literature, EMBO reports, vol. 9, n. 3, 2008, pp. 212–215, DOI: 10.1038/embor.2008.15
Maria Montessori, “Come educare il potenziale umano”, Garzanti (2007) pp. 36–38. Montessori si riallaccia alle teorie sulla memoria di Richard Semon (www.treccani.it/enciclopedia/richard-semon) anche se questi le considera più delle teorie biologiche che psicologiche.
Adele Diamond, Kathleen Lee, Interventions Shown to Aid Executive Function Development in Children 4 to 12 Years Old, Science, vol. 333, n. 6045, 2011, pp. 959–964, DOI: 10.1126/science.1204529
Deena Skolnick Weisberg, Hande Ilgaz, Kathy Hirsh-Pasek, Roberta Golinkoff, Ageliki Nicolopoulou, David K. Dickinson, Shovels and swords: How realistic and fantastical themes affect children’s word learning, Cognitive Development, vol. 35, 2015, pp. 1–14, DOI: 10.1016/j.cogdev.2014.11.001 Un riassunto si trova in: Deena Weisberg, Il vantaggio della fantasia, Mente&Cervello, n. 139, luglio 2016.
Una panoramica sulle funzioni esecutive si può trovare in: it.wikipedia.org/wiki/Funzioni_esecutive
Anne Gabrielle Eva Collins, Michael Joshua Frank, Motor Demands Constrain Cognitive Rule Structures, PLoS Computational Biology, vol. 12, n. 3, 2016, p. e1004785, DOI: 10.1371/journal.pcbi.1004785
Pagina sulle nuove tecnologie nel sito dell’Opera Nazionale Montessori: www.operanazionalemontessori.it/index.php?option=com_content&task=view&id=27
LEGO MINDSTORMS combina elementi LEGO con un mattoncino programmabile, motori e sensori. La programmazione avviene con un software installato su tablet o PC (www.lego.com/it-it/mindstorms).
Intervista pubblicata su Marcondiro, settembre 1999. Si trova anche nel libro di Grazia Honegger Fresco “Montessori: perché no?” (seconda edizione), Il leone verde (2017) p. 343. Uno studio dell’“Istituto Gesell per lo sviluppo umano” (www.gesellinstitute.org) del 2010 giunge alla medesima conclusione dopo aver confrontato i risultati di studi identici pubblicati nel 1925, 1940, 1964 e 1979 come riportato in: www.hepg.org/hel-home/issues/26_5/helarticle/kids-haven%e2%80%99t-changed;-kindergarten-has_479
Una bella spiegazione di cosa significhi un uso costruttivo dei materiali si trova su: www.lacasanellaprateria.com/2012/11/montessori-e-linnovazione
Maria Montessori, “La formazione dell’uomo”, Garzanti (1993).
Due esempi molto convincenti sono le presentazioni TED di Toby Shapshak: Per questo non hai bisogno di un’App (www.ted.com/talks/toby_shapshak_you_don_t_need_an_app_for_that) e di Seema Bansal: Come migliorare un sistema d’istruzione inefficace… senza finanziamenti supplementari (www.ted.com/talks/seema_bansal_how_to_fix_a_broken_education_system_without_any_more_money).
Camillo Grazzini, Un’evoluzione all’insegna della bellezza: storia del materiale Montessori, Il Quaderno Montessori, n. 78, 2003, p. 6–16.
Vannevar Bush, As We May Think, The Atlantic, July 1945, pp. 101–108, URL: www.theatlantic.com/magazine/archive/1945/07/as-we-may-think/303881
Latitude, Robots Inspire New Learning & Creativity Possibilities for Kids, 2012, URL: latd.com/blog/study-robots-inspire-new-learning-creativity-possibilities-kids
Nassim Nicholas Taleb, “Il cigno nero”, Il Saggiatore (2014). I consigli qui riportati sono raccolti nella quarta parte del libro.
Isaac Asimov, Visit to the World’s Fair of 2014, New York Times, August 16, 1964, URL: www.nytimes.com/books/97/03/23/lifetimes/asi-v-fair.html
Alan Kay, informatico statunitense (it.wikipedia.org/wiki/Alan_Kay), ha pronunciato questa frase nel 1971 a una riunione del PARC, il Palo Alto Research Center della Xerox.
Bronwyn Fryer, How Do Innovators Think?, Harvard Business Review, September 28, 2009, URL: hbr.org/2009/09/how-do-innovators-think
Interessante la sua presentazione TED: Will Wright costruisce giocattoli che creano mondi (www.ted.com/talks/will_wright_makes_toys_that_make_worlds).
James Altucher: 40 Alternatives To College (www.slideshare.net/JamesAltucher/james-altucher-40-alternatives-to-college).
La presentazione TED di Sir Ken Robinson: Come sfuggire alla valle della morte dell’istruzione (www.ted.com/talks/ken_robinson_how_to_escape_education_s_death_valley).
Maria Montessori, “La mente del bambino”, Garzanti (1999), p. 2.
Maria Montessori, “The Education of the Adolescent”, conferenza pubblica tenuta a Kingsway Hall, Holborn, Londra il 17 maggio 1939 e riportata in AMI Communications, n. 1, 1979, pp. 16–23.
Reihan Salam, The Dropout Economy, TIMES magazine, March 11, 2010, URL: content.time.com/time/specials/packages/article/0,28804,1971133_1971110_1971126-1,00.html
Digital Competence: Identification and European-wide validation of its key components for all levels of learners (DIGCOMP) (is.jrc.ec.europa.eu/pages/EAP/DIGCOMP.html).
Il report del 2012 è su: thelearningcurve.pearson.com/reports/the-learning-curve-report-2012 mentre su: www.edudemic.com/new-skills-world-looking se ne trova un sunto.
L’ultimo report rilasciato (2014) è su: thelearningcurve.pearson.com/reports/the-learning-curve-report-2014
Il comunicato stampa (news.samsung.com/global/amazing-technology-intimidating-terminology) riporta i link al report. Un commento condensato in italiano si trova su: goo.gl/ZMHkFg
Andy Hunt, “Pragmatic Thinking & Learning”, The Pragmatic Bookshelf (2008) p. 3.
Bret Victor, An Ill-Advised Personal Note about “Media for Thinking the Unthinkable”, appunti al margine di una presentazione tenuta il 28 maggio 2013 al MIT Media Lab (worrydream.com/MediaForThinkingTheUnthinkable/note.html).
Un’introduzione all’insegnamento capovolto, che è ovviamente una proposta didattica per ragazzi più grandi, si può trovare su: it.wikipedia.org/wiki/Insegnamento_capovolto
Oral History Interview with Steve Jobs (americanhistory.si.edu/comphist/sj1.html#role).
Si veda il punto 3 degli AMI Articles of Association (lo statuto dell’AMI), oppure le pagine web di moltissime scuole Montessori.
Daniele Novara, Metodo Montessori: meglio del digitale, Un Pediatra Per Amico, 19 marzo 2014, URL: www.uppa.it/educazione/montessori/la-scuola-montessori
L.A. Unified to get $6.4 million in settlement over iPad software (www.latimes.com/local/lanow/la-me-ln-la-unified-ipad-settlement-20150925-story.html).
Alan November, Why schools must move beyond one-to-one computing. Educational Resources for Teachers, February 10, 2013, URL: novemberlearning.com/educational-resources-for-educators/teaching-and-learning-articles/why-schools-must-move-beyond-one-to-one-computing
Nicholas Carr, “Il lato oscuro della rete. Libertà, sicurezza, privacy”, Rizzoli Etas (2008).
L’articolo Una scuola senza computer (gooddesignsociety.blogspot.ch/2011/10/una-scuola-senza-computer.html) è stato ripreso da: At Waldorf School in Silicon Valley, Technology Can Wait (www.nytimes.com/2011/10/23/technology/at-waldorf-school-in-silicon-valley-technology-can-wait.html) di cui vale la pena leggere i commenti, anche se sono decine di pagine.
Maria Montessori, “La mente del bambino”, Garzanti (1999), p. 77.
Apple Watch non convince i millennials (www.cwi.it/tecnologie-emergenti/apple-watch-non-convince-i-millennials-77537).
Wolfram MathWorld (mathworld.wolfram.com) è la più estesa collezione web di risorse matematiche.
Backup Education? (www.marcprensky.com/writing/Prensky-Backup_Education-EdTech-1-08.pdf).
James C. Rosser Jr, Paul J. Lynch, Laurie Cuddihy, Douglas A. Gentile, Jonathan Klonsky, Ronald Merrell, The Impact of Video Games on Training Surgeons in the 21st Century, Archives of Surgery, vol. 142, n. 2, 2007, pp. 181–186, DOI: 10.1001/archsurg.142.2.181
Eli Pariser, “The Filter Bubble”, Penguin (2012) e la sua presentazione TED: Attenti alle “gabbie di filtri” in rete (www.ted.com/talks/eli_pariser_beware_online_filter_bubbles).
Lawrence Block citato in: Mina Parker e Daniel Talbott, “Silver Linings: Meditations on Finding Joy and Beauty in Unexpected Places”, Conari Press (2008).
Nick Bilton, “Io vivo nel futuro”, Codice Edizioni (2011) p. 200.
Certo, ci sono applicazioni come Snapchat (www.snapchat.com) in cui i messaggi sono cancellati una volta letti, ma sono delle eccezioni.
Tim Berners-Lee, “L’architettura del nuovo Web”, Feltrinelli (2001), pp. 139–140. Il testo è riportato anche in: it.wikiquote.org/wiki/Tim_Berners-Lee
Nick Bilton, cit.
How to pop your Internet ‘filter bubble’ (www.computerworld.com/article/2508725/internet/elgan–how-to-pop-your-internet–filter-bubble-.html).
Da un’intervista a Jesse Hirsh: “Who are the New Newsmakers?” (rdigitalife.com/jesse-hirsh-full-interview-transcript-newsmakers-pt-1).
Osservazione di Eric Sheninger, Senior Fellow e Thought Leader on Digital Leadership per l’International Center for Leadership in Education (ericsheninger.com).
Per il linguista Tullio De Mauro non c’è nulla da temere dall’“italiano telematico”. La lingua di Dante sopravvivrà benissimo agli SMS e a Twitter come è già avvenuto nell’Ottocento con il telegrafo. E punta il dito su tanti trattati di filosofia “ancora scritti nel consueto, verboso stile di sempre”. Una critica valida anche per la stampa: quanto vuoto pneumatico, quanta logorrea in tanti articoli e reportage (riportato in: www.corrierecomunicazioni.it/media/18040_de-mauro-l-italiano-resistera-anche-ai-tweet.htm).
Antonella Galgano con Pina Rea, Montessori in una scuola statale? Il Quaderno Montessori, n. 115, 2012, pp. 7–14.
Tony Buzan (www.tonybuzan.com) è l’inventore delle mappe mentali. Una presentazione del suo metodo si può trovare su www.tonybuzan.com/about/mind-mapping oppure su it.wikipedia.org/wiki/Mappa_mentale
Per esempio: Micronarrativa, vite in 140 caratteri (ora su: goo.gl/q6U1gL) o le fantastiche Storie in sei parole (inglesi) (www.sixwordstories.net).
Phil Anderson, More is different, Science, August 4, 1972, vol. 177, n. 4047, pp. 393–396, DOI: 10.1126/science.177.4047.393
I nomi e i verbi — Intervista a Marc Prensky sull’uso dei dispositivi mobili (www.rivistabricks.it/wp-content/uploads/2017/08/13_Ravotto-2.pdf).
Anche le presentazioni alle conferenze TED (www.ted.com) sono limitate a un massimo di 18 minuti.
Seymour Papert, Cynthia Solomon, Twenty things to do with a computer, MIT Artificial Intelligence Memo n. 248, June 1971, URL: dspace.mit.edu/bitstream/handle/1721.1/5836/AIM-248.pdf
Nelle “Lezioni Americane” al capitolo 2 (La Rapidità) si trova: “Io vorrei mettere insieme una collezione di racconti d’una sola frase, o d’una sola riga, se possibile”. Nell’“Autoeducazione” p. 377 invece si trovano esempi dei “comandi” scritti dai bambini.
Neil Postman, “Technopoly: The Surrender of Culture to Technology”, Vintage Books (1993), p. 18.
SourceForge (sourceforge.net) e AlternativeTo (alternativeto.net).
La nonna che chiede ‘per favore’ a Google: il tweet del nipote è virale (www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2016/06/16/foto/gb_nonna_google_ricerche_internet_-142132169/1).
Tributo alla trasmissione radiofonica Il Ruggito del Coniglio — Ratti Geographic (www.ilruggitodelconiglio.rai.it).
Per alcune idee sull’uso delle MindMaps in una scuola Montessori potete consultare: mariovalle.name/montessori/mindmaps.html
Google 201: Advanced Googology (www.evpl.org/services/techcenter/handouts/google_handout.pdf).
Un piccolo esempio: nello stesso anno (2014) gli abitanti di Roma erano 2.869.461 per Wikipedia inglese e 2.874.038 per quella francese. Sono piccole differenze, ma sono spie di un problema più profondo. Ringrazio Manuela Piazza per lo spunto.
Uno dei commenti a Montessori Apps — Help or Hindrance? (www.mariamontessori.com/2010/11/23/montessori-apps-help-or-hinderance/#comment-307).
Due filmati prodotti da scuole del progetto PodClass ci possono dare qualche spunto: La Cenerentola Svizzera (www.youtube.com/watch?v=c0w2D-_lzME) e MULTICOLOR — una scuola in rap (www.youtube.com/watch?v=g3qOJjVhfrM).
Lidia Rubio Arteaga, “Il metodo montessoriano nella media education”, Tesi di Laurea, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università di Roma “La Sapienza”, Anno accademico 2011/2012.
Marina Ebrahim, Marco Minghini, Monia Elisa Molinari, Aldo Torrebruno, MiniMapathon: mappare il mondo a 10 anni, DIDAMATICA 2016, Udine 19–21 aprile 2016, pp. 90–99, URL: mondodigitale.aicanet.net/2016-3/DidamaticaSessioni/Metodologie/paper_90.pdf
Missing Maps (www.missingmaps.org) è un progetto aperto e collaborativo in cui si può contribuire a creare mappe di aree disagiate per aiutare le operazioni delle organizzazioni umanitarie.
Daphné Bavelier, professore e neuroscienziato cognitivo (cms.unige.ch/fapse/people/bavelier).
‘You Have Died of Dysentery’: How Games Will Revolutionize Education (www.gamasutra.com/blogs/JohnKrajewski/20140114/208612/You_Have_Died_of_Dysentery_How_Games_Will_Revolutionize_Education.php).
C. Shaw Green, Daphné Bavelier, The Cognitive Neuroscience of Video Games, in Paul Messaris, Lee Humpreys (eds.), “Digital Media: Transformations in Human Communication”, Peter Lang, New York (2006).
Historia: Game-Based Learning for Middle School History (www.edutopia.org/blog/short-happy-history-of-historia-rick-brennan).
Terrific Science (www.terrificscience.org) propone modi innovativi e giocosi per insegnare la scienza.
Pierangelo Leone, Un insolito campo da gioco: il piano cartesiano, DIDAMATICA 2016, Udine 19–21 aprile 2016, pp. 38–41, URL: mondodigitale.aicanet.net/2016-3/DidamaticaSessioni/Gioco/paper_38.pdf
Citato in: Sara Corbett, Video Games Win a Beachhead in the Classroom, New York Times, September 15, 2010, p. MM54, URL: www.nytimes.com/2010/09/19/magazine/19video-t.html
Autodesk (www.autodesk.it) è leader mondiale nella fornitura di software 3D per la progettazione, l’ingegneria e l’intrattenimento.
Mario Montesano Montessori, Quelle orribili matematiche, Il Quaderno Montessori, n. 115, 2012, pp. 53–61.
Una Wiki è una pagina web che l’utente può modificare senza nessuna conoscenza tecnica particolare. Si può aprire una Wiki gratuita su vari siti, per esempio su Wikia (www.wikia.com/Special:CreateNewWiki) che è strettamente collegata a Wikipedia.
Il progetto più conosciuto è Book in Progress (www.bookinprogress.org): materiali didattici sostitutivi dei libri di testo, scritti dai docenti della rete nazionale per gli istituti di primo e secondo grado. Purtroppo l’iniziativa, come da migliore tradizione italica, ha tradito i valori iniziali di apertura e condivisione ed è diventata proprietaria e chiusa. Alcune critiche si possono trovare su: stop.zona-m.net/it/2014/10/cosa-non-mi-piace-di-book-in-progress Funziona invece molto bene Wikibooks (it.wikibooks.org), un progetto multilingue nato da Wikipedia per la redazione di libri di testo, manuali, libri commentati, dal contenuto libero e gratuito, sviluppati in forma collaborativa.
Precisazione riportata nell’articolo di Wikipedia su Jimmy Wales (it.wikipedia.org/wiki/Jimmy_Wales). È quindi falso, come riportano alcuni, che abbia frequentato una scuola Montessori.
KODU Game Lab (www.kodugamelab.com).
I già citati Scratch (scratch.mit.edu) e Blockly (blockly-games.appspot.com) sono supportati dalle risorse didattiche messe a disposizione da Code.org (code.org).
LOGO è un linguaggio di programmazione fortemente orientato alla grafica e alla geometria di base (it.wikipedia.org/wiki/Logo_(informatica)) ideato e realizzato negli anni ’60 da Seymour Papert. Molti esempi di uso del LOGO nella scuola elementare, anche se d’interesse più che altro storico, si trovano in: Seymour Papert, Cynthia Solomon, cit.
CoderDojo Italia (www.coderdojoitalia.org) coordina queste “palestre”.
Smart Coding (www.smart-coding.it) è un progetto su didattica e pensiero computazionale sponsorizzato da Samsung.
Seymour Papert, matematico, informatico e pedagogista (it.wikipedia.org/wiki/Seymour_Papert), è purtroppo morto lo scorso 31 luglio 2016.
La Scuola di Robotica (www.scuoladirobotica.it) ha come scopo la promozione della cultura mediante attività di istruzione, formazione, educazione e divulgazione delle arti e delle scienze coinvolte nel processo di sviluppo di questa nuova disciplina.
Federica Carla Tamburini, Dal codice al robot: un’esperienza alla scuola primaria, DIDAMATICA 2016, Udine 19–21 aprile 2016, pp. 46–56, URL: mondodigitale.aicanet.net/2016-3/DidamaticaSessioni/Programmazione/paper_46.pdf Il robot mBot (www.makeblock.com/mbot) e mBlock (www.mblock.cc) che si basa su un linguaggio simile a Scratch.
Giovanni Marcianò, Usare il linguaggio LOGO per costruire micromondi, URL: www.robocupjr.it/margi/pubblicazioni/1203.pdf
L’esperienza viene dalla sezione Montessori della scuola primaria di Casarano (LE). Ringrazio la maestra Donatella Bruno per avermi fatto conoscere questo progetto. Informazioni sul robottino Bee-Bot si trovano su: www.bee-bot.us
Patrizia Battegazzore, Simonetta Siega, Amanda Trovò, Imparare la geometria con i robot, DIDAMATICA 2016, Udine 19–21 aprile 2016, pp. 93–108, URL: mondodigitale.aicanet.net/2016-3/DidamaticaSessioni/Didattica/paper_93.pdf La descrizione del robot Scribbler si trova sul sito del produttore: www.parallax.com/product/28333
LEGO WeDo (education.lego.com/en-us/elementary/shop/wedo-2). Sembra, però, non sia in vendita in Italia.
KIBO (kinderlabrobotics.com/kibo) è un kit di robotica progettato specificatamente per i bambini dai quattro ai sette anni, nato da un’idea del prof. Umaschi Bers (emerald.tufts.edu/~mbers01) citato in questa sezione.
Mollie Elkin, Amanda Sullivan, Marina Umaschi Bers, Implementing a robotics curriculum in an early childhood Montessori classroom, Journal of Information Technology Education: Innovations in Practice, vol. 13, 2014, pp. 153–169, URL: www.jite.org/documents/Vol13/JITEv13IIPvp153-169Elkin882.pdf
Robotica in classe (www.progetto-e-robot.it) nasce all’interno del progetto MIUR e-Robot. Il sito offre a studenti e docenti un percorso multimediale per esplorare il mondo della robotica. I docenti vi possono trovare idee, materiale e aiuto per svolgere attività di robotica educativa in classe.